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Pubblicata il 24/01/2019
Quando accompagno
mia figlia all’asilo
mi sento sempre
come un pesce fuor d’acqua.
sarà l’età o forse la distanza
scaturita dall’apprensione
di dover lasciare
in mani altrui
anche se fidate
la piccola creatura
che mi appartiene.
non voglio soffermarmi
su particolari sofismi
ma soltanto trovare un’eco
dentro il mio cuore
che esorcizzi
il mio stato d’animo interiore
che a volte
anzi tutte le volte
malgrado ormai
siano passati due anni
si stringe ancora
di fronte a certe situazioni.
parlo a me stesso
al silenzio dell’anima
che mi appartiene
per risollevarmi
da sotto una coltre
di elucubrazioni
che ciclicamente soverchiano
la mia altalenante natura
inibendo la mia parte
più pura.
quella che vorrebbe
sentirsi a suo agio
in mezzo agli altri
e fidarsi di tutti quanti.
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