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Pubblicata il 17/01/2019
Se avessi potuto fissarti
sulla quinta rossa del tramonto
forse, al ritorno delle primule,
avrei ripetuto i segni
del tuo profilo sinuoso,
la punta accesa del tuo seno
nel processo degli equinozi.
Ma di questi moti
residuano solo appunti liquidi
sulla cresta di un taqquino
e le serate si perdono
in vuoti parcheggi, in soste vietate
agli apprendisti.

Fondali di scatoletta
attendono le mie ombre
dietro l'angolo, scaldate solo
dal lampeggio arancione
di un semaforo impiccato
sull'incrocio dei fili
e stasera il piazzale è uno scivolo
dopo gli scrosci del mattino,
pozze marroni nascondono
rade tracce di pedoni
che s'intrecciano sulle zebre.
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TACCUINO

il 11/07/2019 alle 16:43