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Pubblicata il 09/01/2019
Caduto
è lo splendor
della notte,
in fuga
ove trovan
rifugio le ombre
e le sembianze,
ingannevoli
lontane speranze.

oscura resta
ai miei occhi
la vita.. fuggente
come l'alba
la giovinezza.

il sole
illumina ora
gli eterei campi
innanzi a me;
torrenti
d'armoniose luci
creano fonti
d'immenso piacere
al mio cuor sofferente.

la speme
è ormai spenta,
d'ingannevoli pene
è frutto la vita;
qual misera sorte
a noi intelletti immortali
se non la misera morte.

solo
un marmoreo giardino
attende ora
le nostre povere
mortal spoglie...
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..e d'ingannevole pene è frutto la vita....realtà che in noi ,giorno dopo giorno spegne il desiderio di andare avanti..... molto sentita...amichevole saluto Gabriela.

il 09/01/2019 alle 07:04