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Utente eliminato
Pubblicata il 31/12/2018
e una sera
lui venne in fabbrica
a parlare

attraversando un cancello di ruggine
sospeso tra mura in cinta d’abbandono
silenzio d’ordinanza
sul piazzale
con una pallida luna
assente lassù

come le officine vuote
d’operai ancora curvi al tornio
montando ombre
di seguito alla catena

sei morto invano
disse il capofficina
ma a predicare
tutta la notte
ci voleva poco
d’amore e rivoluzione
ancor meno

all’alba
non riportavano
i turni
quando arrivò dall’ est
il padrone

braccia fresche in borsa
costava di meno
quella manodopera d’ angeli
al signore
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Una poesia forte nel contenuto e silenziosamente vera e reale ,ma nessuno parla della nuova schiavitu' e della sua tratta,probabilmente anche tu lavoravi ad un tornio,un buon anno in ritardo

il 08/01/2019 alle 11:26