e una sera
lui venne in fabbrica
a parlare
attraversando un cancello di ruggine
sospeso tra mura in cinta d’abbandono
silenzio d’ordinanza
sul piazzale
con una pallida luna
assente lassù
come le officine vuote
d’operai ancora curvi al tornio
montando ombre
di seguito alla catena
sei morto invano
disse il capofficina
ma a predicare
tutta la notte
ci voleva poco
d’amore e rivoluzione
ancor meno
all’alba
non riportavano
i turni
quando arrivò dall’ est
il padrone
braccia fresche in borsa
costava di meno
quella manodopera d’ angeli
al signore