Amo sfregiare il bianco
sminuzzare il nulla
infilzare il silenzio
prima della sua fine.
la penna trafigge crudele
e mai si pente delle grida
la mano scorre furente
tra i versi agonizzanti.
È un dolce e terribile scrivere
è la possessione dell'anima
è la clessidra che mai tace.
amo le mie parole
quelle diafane ed invisibili
le sole figlie immolate sul nascere.
e di questo olocausto
io sono l'artefice
mentore e sicario
mai prono alla vergogna
per un simile orrore.
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