Quel rigagnolo marrone
che stria di bollente
il gessato logoro dell'0mino coi baffi
ora mi sbuffa in faccia un odore
d'acre pelle macchiolata
che ieri ho abbandonato
nelle strie d'un letto sfatto.
E questo giovanottare inconcluso
tra chinotti aciduli e semi
di sesamo corrotto, inflore,
mi rinserra adesso
sotto tessuti di viti a pergola
esposte inevitabilmente
ad una combustione finale.
Più tardi leggerò tra le trame
di cortometraggi ingialliti
nomi noti, insinuati nei titoli di coda,
e m'addormenterò puntando il naso
contro il tartufo di Kudrjavka,
la "ricciolina" perduta,
che smusò di lato
per l'ultima volta
contro il lato freddo
di una sonda puntuta.
Era il '61, il calendario colorato
con il fico avvinto
nella spirale della conoscenza
verrà stampato alcuni anni dopo
ed una storia fatta
di informazione e controinformazione
macchierà di rosso e di nero
i linotypes del nostro pane quotidiano.