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Pubblicata il 02/12/2018
Mia dolcissima madre,
vengo a te quasi in preghiera
a te che mai chiedesti,
se non quel poco
che al tuo semplice vivere bastava.

da sempre m'assilla il pensiero
del vuoto caduto nei giorni
quando credesti giusto
lasciare la nostra terra amata
pur di respirare la vita dei tuoi figli,

di questo mi rimprovero,
d'averti nel tempo trascurata
a lenire la nostalgia
che mai ti diede tregua...

ma
ti prometto che andremo al mare...
a primavera, saranno le colline
gia' tenere di verde
intrise dell'aspro respiro del vento,

rivedrai
le bianche cime dei tuoi monti,
ti parra' di respirare
un tempo assai lontano,
e nella luce d'un mattino chiaro
rivivrai il famigliare chiacchierio
del mercatino in piazza,

vedrai,
carrara s'illumina la sera
come un antico presepe,
ci sara' ancora quell'aria
d'attesa nelle case,
ti condurro' tenendoti la mano
per vicoli mai dimenticati,

io
mi consolero' dei tuo sorriso
d'avere intorno vivo
l'abbraccio di giorni lontani,

tu
avrai sul viso
il trepido stupore d'un bambino.
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I primi versi di ogni quartina vanno a formare qualcosa di straordinario veramente, complimenti!

il 02/12/2018 alle 21:18