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Pubblicata il 30/11/2018
dolce mia amata,
a noi
l'antico specchio
palesava questa
gentile storia,
quando briose e vive erano
le nostre immagini riflesse;
saetto' ardente,
inconfondibil il messaggio
degli occhi tuoi,
comunicanti ai miei,
l'amoroso trasporto
che vi lessi
e del moto del cuore
.. mia regina ..
oh, rediviva amata!
io t'elessi.

ma dal profondo
dei remoti tempi
vegliava arcigno
il suo custode avito.
l'augurale scintilla
non gradì...
ne' la rivelazione del cristallo:
fuori ci ricacciò
dal riespugnato Eden
che dalla sera prima
ospiti felici noi rendeva
dei suoi prati incantati:
ci confuse gli animi
della torrida realtà,
quali profanatori
e irriverenti dei segreti
sospiri dell'amore.
i nostri sguardi
avviluppo' con velo
freddo, d'indifferenza:
stolido spettro
che serrò le porte
ai neo progenitori
nei confini del nulla.
su di me
tuttora aleggia,
irato e torvo,
il geloso custode,
simile a nembo
greve di tempesta,
e nell'ombra sommerge
e con il terrore
di folgoranti lampi
i preziosi petali
che un perduto paradiso
dette pietoso, e pur
stermina e gela...
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Sei un vero poeta! Molto profondo! Talentuoso!

il 30/11/2018 alle 20:03