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Pubblicata il 26/11/2018
Con la seta rossa di Tana
qui,come allora
sui capelli.

e del nido che cadde
posso ancora udirne la piuma
che mi condusse a te.

come se clandestina
ti consegnassi un gioiello.

più nascente di un’ala
di un ricordo, di un luogo
o di ogni altro calice innalzato.

ma non è solo fionda
che vibra nei sensi
chiamala pioggia, goccia su goccia
chiamala grondaia
intorno al cirro in attesa.

ché quando il vento cambia
anche le rocce meno arse
perdono il canto.

non è una vita
ma molte
a tessere la volontà delle nuvole
e io soffro a spiegarlo
questo antico graffito
che piano, stendo sulla pelle .
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bella tutta, ma mi sono innamorato della seconda strofa

il 26/11/2018 alle 09:05

BELLISSIMA

il 28/11/2018 alle 03:41