PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 06/02/2003
Vedo un buio
come assente
che parla ancora.
Sottili bagliori
sagomano
confini mentali.
Fruscìo di pensieri
staglia figure
d'antichi ricordi.
Ho in mente
visioni mai nate.
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Bravo! anche per aver copiato il titolo di una mia poesia e non averlo detto.
N.

il 06/02/2003 alle 23:37

Grazie Ale, sempre preziosissima nei tuoi commenti! ;)

Baciuz

il 07/02/2003 alle 12:25

Non so se devo ridere, o se rispondere in modo serio a qualcosa che seria non è...

Caro Ernesto, hai mai sentito Stand by me di Ben E. King? Una splendida canzone d'amore, intensa, vibrante, profonda. E hai mai sentito Stand by me degli Oasis? Un pezzo rock spettacolare, ondeggiante tra memorie beatlesiane e vorticosi giri alla Santana... c'è analogia tra questi due brani? Ben E. King s'è offeso a morte, non solo rifiutandosi di sentire la canzone che possibilmente gli sarebbe piaciuta, ma pure avendo la presunzione di fare sua una frase della lingua comune, che appartiene a tutti, e che addirittura gli piace? Non credo proprio... e sai perchè?
Perchè quando arroganza e presunzione si fondono assieme, la bellezza di un sentimento si tramuta in terrore. Io ho paura di chi esalta la proprietà. Paura che quella persona possa non voler bene a qualcosa che non sia sua. E questo hai fatto tu. Ora, non credo che Renèe de Cartes sia interessato a resuscitare dalla tomba per rivendicare la copiatura da parte tua del suo cogito, perchè altrimenti anche Giulio Cesare potrebbe ricucirsi le pugnalate e dichiarare in scuola Pippo Baudo che l'ha inventato lui il latino.
Allora, carissimo, ti prego di farti un bell'esame di coscienza, e soprattutto di stare con i piedi per terra, che non ti fa male.
Quando sarai premio Nobel per la Letteratura capirai che vedere negli occhi degli altri ciò che a te piace è la più bella soddisfazione che si possa avere nella vita, e non un sopruso o peggio ancora una copiatura del tuo incommensurabile genio artistico, perchè francamente non credo che "cogito" sia una parola brevettata. Figuriamoci, se si potesse brevettare il pensiero. Tu diventeresti miliardario... a spese degli altri.
Umiltà, sempre... non farti dire queste cose da uno più piccolo di te, perchè la tua presenza scenica potrebbe oltremodo subirne le conseguenze... attento al trucco, Nemo! Prima o poi potrebbe squagliarsi...

Ah, e mi raccomando... cogitas prima di rispondere!

Con sincerità estrema (o con sincero estremismo?)

Roberto

il 07/02/2003 alle 12:40

Non conosco nè le canzoni nè i cantanti. Per cui non so cosa risponderti in proposito.
Noto solo una cosa: che se avessi avuto l'umiltà di dire che il titolo della tua opera era identico a quello di altro perconaggio che gira nel sito ma che tale identità era dovuta a... (quello che vuoi tu), avresti evitato di ergerti a professore e tentare di bacchettare uno che, forse, ha tre volte la tua età e che ti consente il "tu" solo perchè "così si usa" e non altro.
E senza scomodare il buon Cartesio che entrambi abbiamo scomodato in modo abbastanza illegittimo.
Piccola notazione: non miro al Nobel e il pensiero, come forma ideativa, non è brevettabile in sé; ma ripetere la parola può ingenerare equivoci in terzi che leggono e/o hanno letto. E sapendo dell'esistenza quasi nell'immediato di una opera identica (non analoga), una chiarificazione sarebbe stata doverosa, continuo a ritenere, senza entrare in polemiche o discettazioni da Bar dello Sport.
Quanto al trucco...beh! quello c'è e non si vede. Tendenzialmente accade quando si vuol apparire per quel che non si è.
Evidentemente non aspettavi che leggessi questa tua poesia.
Diciamo diversamente: un po' di buona educazione nei rapporti avrebbe dovuto importi di riconoscere prima l'accaduto e poi tentare una giustificazione.
ma tant'è.
Oggi non si usa più.
Ossequi
Ernesto

il 07/02/2003 alle 13:05

E se per un assurdo scherzo del destino io non dovessi conoscere a memoria tutti i titoli delle tue poesie? Mi spieghi qual è l'equivoco? Fraintendere la tua poesia e rifarla alla mia? Ripeto, per me lettore esterno è un privilegio poter leggere due poesie dallo stesso titolo, a maggior ragione se non è voluta l'analogia... lascia perdere l'età, le parole non hanno tempo e soprattutto gli specchi non hanno appigli... quindi non parlare di educazione in una comunità di condivisione emozionale, perchè giustificarsi tra "colleghi d'animo" è un meschino fatto riverenziale, che fa padri, padroni, figli e figliastri. E scusami se ti ferisco nel profondo, ma tu sei uguale agli altri fino in fondo. Che tu legga le mie poesie per fare l'ispettore dell'Onu alla caccia delle armi chimiche non mi tocca minimamente... ci sarà comunque un Colin Powell che tirerà fuori prove incomprensibili, ma a sua detta,. schiaccianti. Ti ci vedo bene alla Siae, reparto copyright.

Se avessi parlato impersonalmente avrei risposto che non era un problema per me, perchè non sapevo che ci fosse una poesia con quel titolo e comunque non avrebbe avuto alcun senso creare un parallelismo tra i titoli.

Se ti dà fastidio che ci sia qualcuno che ha le tue stesse intuizioni io non posso proprio farci niente, ti ripeto che per me è una bella cosa la varietà.

Ciao

Roberto

il 07/02/2003 alle 13:24