Parla al telefono con mia moglie
l’anziana amica oggi amorosa nonna
un tempo giovane maestrina vesuviana
che son passsati più di sessantanni
dal Sud mandata in Lombardia quel
povero paesin di contadini e così
nasce l’onda dei ricordi al mattin
la gelata acqua del catino le menbra
a risvegliare il caffè nero di corsa
trangugiato la fredda aula la fumosa
stufa quattro fanciulle e sette
ragazzotti grande voglia d’imparare
un panino piccino a mezzo dì compagna
la guardia comunale l’abbaiar d’un cane
pomeriggi di dettati e di letture
la sera ben venga quella calda gustosa
minestra della signora Rosa davanti
al camino con qual calor caldo il legno
scoppientante due parole il sorriso
del caro signor Lino la buona notte
quel letto un poco freddo come scaldato
da quel buon profumo le lenzuola
il sapiente bucato contadino il materasso
soffice avvolgente piume d’oca e un poco
quel dolce odore delle frasche di granturco
un lumicino sul comodino accanto alla foto
della mamma della Madonna un piccolo santino
così con mia moglie parlando sull’onda
dei ricordi l’anziana signora vesuviana
sospira e seppur carichi di sofferenze
disagi amarezza poche gioie quei momenti
ancor oggi li rimpiange perché avvolti
di quel profumo forte intenso il profumo
di quella sua bella d’allora giovinezza
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