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Pubblicata il 21/11/2018
Parla al telefono con mia moglie

l’anziana amica oggi amorosa nonna

un tempo giovane maestrina vesuviana

che son passsati più di sessantanni

dal Sud mandata in Lombardia quel

povero paesin di contadini e così

nasce l’onda dei ricordi al mattin

la gelata acqua del catino le menbra

a risvegliare il caffè nero di corsa

trangugiato la fredda aula la fumosa

stufa quattro fanciulle e sette

ragazzotti grande voglia d’imparare

un panino piccino a mezzo dì compagna

la guardia comunale l’abbaiar d’un cane

pomeriggi di dettati e di letture

la sera ben venga quella calda gustosa

minestra della signora Rosa davanti

al camino con qual calor caldo il legno

scoppientante due parole il sorriso

del caro signor Lino la buona notte

quel letto un poco freddo come scaldato

da quel buon profumo le lenzuola

il sapiente bucato contadino il materasso

soffice avvolgente piume d’oca e un poco

quel dolce odore delle frasche di granturco

un lumicino sul comodino accanto alla foto

della mamma della Madonna un piccolo santino

così con mia moglie parlando sull’onda

dei ricordi l’anziana signora vesuviana

sospira e seppur carichi di sofferenze

disagi amarezza poche gioie quei momenti

ancor oggi li rimpiange perché avvolti

di quel profumo forte intenso il profumo

di quella sua bella d’allora giovinezza
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