Ave, Maria, la sera
ci riconduce a te
su transiti d'affetto
e di malinconia.
mercanti di parole
t'hanno stremato il figlio,
mondata te
di parassiti e croste
e collocata
tra porpora, candele,
lucore di metalli.
ave, Maria,
chi canta gloria a te
glorifica se stesso;
chi pone in te conforto
rinsecchirà il suo giorno
come un ramo divelto.
la stella della sera
dentro lo stesso cielo
la guardavi anche tu,
sorella sposa madre,
ma ugualmente sola.
come avvenne per te,
in noi ogni ferita
soltanto è compagnia.
il tuo nome è Maria
come il mio qualcuno.
prima che l'uomo
vestisse la parola,
eri ignota anche tu;
ombra dell'ombra
soltanto, come me,
che un attimo scompare,
si ricompone, assurda
come un singhiozzo d'uomo.
ave, Maria. Riposa.
io non ti chiedo niente
e, solo come te,
nulla ti posso dare.
riposa, figlia d'Eva,
riposa nella terra
che ti continuerà.