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Pubblicata il 17/11/2018
Un'altra notte mi sfiora appena
e scivola lenta via
come pioggia d'autunno.

soltanto tu,
mio muto interlocutore dal regno d'ombra,
nel silenzio ascolti il grido del mio cuore
e dall'abisso la mia pena...

sul binario nella tenebra arriva un treno.
vorrei ancora risvegliarmi in un mattino di luce
nella carezza della tua voce
con l'antica gioia bambina
e non con l'odierno veleno.

l'ora dal campanile intanto rintocca
scandendo malinconica la mia storia.
le lancette corrono a ritroso
lungo i sentieri della solitudine.
il rimpianto dall'argentea faretra un ricordo scocca....
ed è memoria.

a mio padre
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