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Pubblicata il 01/11/2018
offro questo corpo nudo
al cuore della tempesta
perché il vento lo strappi
come farebbe con un vestito lacero.
ed i capelli li sciolgo,
un dono per la nebbia,
che li usi come nuvola scura,
le mani, le dita, se ne servano gli alberi
come protesi per arrivare meglio al cielo.
gli occhi restino guardiani
a vigilare sugli esseri indifesi.
e se la voce avanzata è sufficiente
per un ultimo canto,
la poso tra le tue labbra.
ed ora fatta a pezzi, smembrata
mi restituisco all'universo.
le forme sono inganni temporanei.
i nomi dati alle cose
sono riferimenti effimeri.
il visibile torna all'invisibile.
non confonderlo con il non esistere.

sabyr
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che dire? bella, ma non solo perchè è scritta bene....

il 01/11/2018 alle 20:48

mi ha colpito molto..davvero molto intensa. Complimenti

il 01/11/2018 alle 22:30

Chi scrive pensieri così profondi da sicuramente un gran valore all'essere.Saluti.

il 02/11/2018 alle 11:34

La difficoltà sta nel riuscire a donare con la massima convinzione ma, quando succede, quasi sempre si riacquista quella meravigliosa unicità di cui ognuno è dotato. Bei versi.

il 02/11/2018 alle 18:32

Donare tutto se stessi, smembrarsi per unire tutte le cose, solo gli occhi a vigilare vetso gli indifesi, che il dono sia , amore e condivisione. Poesia molto profonda e sentita

il 03/11/2018 alle 16:12

bravo :-)

il 13/11/2018 alle 10:18