Nella tragedia, la funzione non sovrastera' mai il dramma del reale in cui il corpo è un grido di dolore, e in cui anche l'amore soccombe fagocitato dalla tenebra di stelle che non soccorrono più, quando nessuno guarda più verso l'alto, impaniato ormai nel fango della massa.
io ho semplicemente immaginato la funzione del coro come "altra" rispetto al dramma narrato, altra nel senso che forse rappresentava la legge morale, da interpretare, perché oscura e inesorabile...in più ho immaginato la collettività come incarnata nel coro, e quindi "il popolo"come espressione in senso lato di questa legge morale, e da qui la mia riflessione sui padri, ma chiedo venia, forse si tratta solo di una mia elucubrazione.... spero comunque tu l'abbia apprezzata almeno come riflessione...grazie