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fintanto può bastare l’i'dea di galleggiare come uova in questi panieri colmi di sigarette
al tuffo di stelle che beccano le nuvole in un cielo che marcisce
e s’inombra sterile di sogni come un colloso shampoo sottomarca
alle dita ginnaste.
su denti bianchi ingigantisco ombre cinesi - una rondine che si spaccia per gabbiano -
l’apparire inverso di una candela
che spenta, perde la sua identità.
e lenta perdo io
ragion d'essere specchio di fango sotto forma di vaso antico
affittato da un fiore solo per lo scopo esatto
in cui si scelga l'ora del suo sfiorire.
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Pubblicata da Poetichouse Domenica, 11 di Giugno del 2017
Ripubblicata ora senza il consenso dell' Autrice.
E' evidente che mi assumo ogni responsabilità.
Capiat qui capere potest.