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Utente eliminato
Pubblicata il 07/10/2018
Crescesti con me,
fra scherzi fraterni,
tigrotto giocoso e iracondo,
dagli artigli già allora affilati,
ricordo,
e teneri gli occhi da cucciolo,
ingenui i pensieri sul mondo,
attraverso il mio sguardo,
anche esso ancora inesperto,
appena intravisto.

dissolta si è ormai
la memoria di quei giorni lontani,
vano indagare calore o tenerezza
negli occhi di ghiaccio della tigre adulta,
persino quando si posano
gelidi e impassibili
sulla salma che fù nostra madre,
la quale, nei sogni, muta,
mi conduce al tuo cospetto,
mentre compì atti, e profferisci parole
irrazionali ed inquietanti,
indicandomi chiaramente,
con la desolazione dello sguardo,
la creatura sostituitasi al bambino
che dolcemente
cullò fra le sue braccia un tempo,
quasi sperasse da me,
così povero di spirito
e arido nell' animo,
il miracolo di intenerire il cuore,
che ella sola seppe compiere
nella sua immensa capacità di amare,
cui devo tutto me stesso.

ciò che di te fa paura,
e spegne ogni velleità di riconciliazione,
è il vuoto spaventoso
che si scorge
nella profondità della tua anima.
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