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Utente eliminato
Pubblicata il 15/09/2018
De li tonni ignari ne le reti cadono,
trappole mortali da lo omo ingegnate,
seppur dimenandosi, segnato han lo lor destino,
e le urla de li tonnaroti sonano ore agognate;

da le tonnare poi arrivan su chiatte,
li addetti co lo rais in testa,
e co li arpioni a finir la festa,
arrossando lo mare de sangue a lor causate.

baldoria poi fanno, di tonni ne han tanti,
ignari de le atrocità adottate,
bevono a squarciagola prima di tagliar le gole;

contenti tutti, ringraziano i propri santi,
mentre chiude lo sipario lo giorno ormai calante,
e spettacoli tetri se presentano de grandi mole.
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I tuoi versi mi riportano alla mente una vecchia canzone di Modugno anche se era dedicata al pesce spada. Complimenti per la sensibilità dell'argomento affrontato.Ciao.

il 15/09/2018 alle 22:44