La natura sembra chiedere
tregua alle stagioni
e sospende l'avido scalzarsi
e' una notte in cui ogni anima
ha smesso d'essere una trottola
e s'adagia sopra un fianco
in attesa di nuovi stimoli
di un monello
tremula l'acqua del lago
dorme in aliti governati dai pesci
secerne luce e voce della luna
ferma su una smorfia
a incoraggiare cuori zoppi solitari
a unisoni pulsioni
mentre le rane gracidano alla malinconia
via di mezzo in agro dolce
tra gioia e dolore
in cui s'intrufola la nostalgia
certezze del vissuto
solitaria sulla sponda
tra alberi assopiti
carezzati dalle finzioni del vento
una finestra illuminata
ove due ombre s'allacciano
e si respingono
e nel gioco interrotto
uno sgorbio a presagio
poi diventano tuttuno
scompaiono al rumore di un tonfo
raggelante al destino
che si leggerà domani
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da:Destini E Presagi
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