Ci vedremo
alla solita fontana:
verrò nel vespero
con lieve passo.
ascolteremo
l'acqua sciabordare,
sommessa
con rigagnoli di perle,
fluenti
sulle opache statue:
forse
lacrime scaturite
dalla notte.
ti giungero'
com'ombra soporosa
umido di rugiada,
in mano recando
un fior di gelsomino
appena schiuso.
potremo udire
il tacito messaggio
che dalla Luna
fruscia misterioso,
cullato dal singhiozzo
del cucùlo.
tu sei venuta,
a me t'ho stretta
ho visto
fiammeggiare
nel tuo seno una rosa,
quella rosa
ed il bianco gelsomino:
i lor tenui profumi,
insieme fusi
amoreggiando,
hanno formato
un grande cuore
ch'entrambi in sé
ci avvolge stretto.
ebbri, nella cornice dell'amore!
e in quel cuore
che sa tanto di spine
abbiam creato il sogno:
...ed è la vita...
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