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Utente eliminato
Pubblicata il 29/08/2018
Simulacri di dame 'l palazzo risuscita
da vene inferocite che sbuffan cocaina
compiacente e autarchico l'ondeggio ergesi
d'una noia che neutralizza i nascondigli.
inebetite ridon le collane
che qual serpenti a' colli s'avvincon
il velen stritolante iniettando
d'un effimero luccichio.
sbadigliante decomponesi la sera
in frammenti di vacuità intrisi
e gemente a rintanarsi 'l correr scioglie
sotto l'ombrello di spilli dell'oscur.
più non sa deambular il domani
forse mai davver possedette
gambe 'n cui scorger il passo suo potesse.
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Sono i ricchi sfarzi! Agli arcani celati! La vita mondana: di nobili e fate! Di modelle votate al denaro! Vizi lontani dai popolani! Anche se ogni borgo: ha dame e re! Sempre belli ed enigmatici i tuoi versi! Ma nella riflessione aiutano la mente! Molto arguti! Un saluto

il 30/08/2018 alle 06:02