PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Utente eliminato
Pubblicata il 10/08/2018
In telematico fruscio giugne 'l messaggio
forse temuto o fors'ardentemente atteso
guisa talor ha di pugno in viso, talaltra di massaggio
in comprensibil prosa o in stentato italian reso.
ospiti siam tutt'ormai del giardin del virtuale
e sempre lista v'è in cui figuriam contatto
e 'l comunicar qual mondo esser sa profondo e banale
e l'occhio strizza al concreto o all'astratto.
cert'è per natural umana condizione ch'il destino
finir è nell'indesiderato o nel cestino
s'il messaggiar altrui divenga a esempio prorompente
ch'un colpo assesti forte al pazientar del ricevente.
sull'e.mail a scorrer ha gaudio per un bambin nato
o magari d'un car 'l rimembrar che se n'è andato
il pervenir d'un sì a un lavoro a lungo disiato
o le taglienti incomprension tra innamorato e innamorato.
nella casella propria ormai 'l guardare
prassi abitual è divenuta da dover assecondare
negar non volesi l'utilitate della tecnologia
ma è nel ver mondo che regna l'autentica poesia.
chiar è che occasion vi sia di comunicar col mondo
fin anco verso 'l loco più inaccessibil e profondo
ma auspicio sia che l'inviar messaggi possa non soffocare
il genuin fascino del potersi nel real incontrare.
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Al virtuale io preferirei il reale. Ma tuttavia rinunciare alla tecnologia delle comunicazione è una tentazione che ci prende, e poi sono convinta che ciò che conta è l'uso che se ne fa.

il 10/08/2018 alle 21:34