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Utente eliminato
Pubblicata il 07/08/2018
Qui eccoci a troneggiar d'aerea quota
che simulacri siam d'ancestral solidità
a regger fili 'n cui l'elettricità nuota
di qualche uccel rifugio che su noi s'adagierà.
guardo sever seppur ignar abbiam su campi
ove sudor di contadin s'estende
silenti sull'attenti anco dianzi a tuoni e lampi
in guisa di quel general che mai s'arrende.
come gemel d'acciaio custodi d'energia viva
in lontananza ci estendiam e in prospettiva
tren di corrente che region per regione
vita regala con l'alta sua tensione.
a noi la vista volgi allor sol qualche volta
noi che nome abbiam orgoglioso di tralicci
come dolce orlatrice ch'inesausta cuce
siam noi nel cesellar intarsi d'artificial luce.

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Grande invenzione l'elettricità, grazie per avercelo ricordato.

il 08/08/2018 alle 01:18

Peccato che nel temporale! Quando serve: cade al vento degli sbagli umani! Molto riflessivi i tuoi versi! Un saluto

il 08/08/2018 alle 03:18