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Utente eliminato
Pubblicata il 17/07/2018
Maledette voi,
urla di cieca, insensibile energia
del primitivo cuore depurata
che sull’innocenza ancestrale
d’un territorio che fu vergine vi stagliate;
ruggisce l’impotenza di pesci e uccelli
nell’abbraccio funesto di un cielo annerito
il tempo ci dà in pasto alla solitudine
più non respirano i fasti lussureggianti
d’un territorio sempre più stuprato.
rassegnate sanguinano e si contorcono
le voragini figlie
della degenere cavazione del metano;
qual penna traditrice
evasa dal grembo impazzito della storia
firmò sulla lavagna del destino
l’autografo della tua precoce morte
polesine che fosti quadro scintillante
e in un sussurro di follia ti riscorgesti
tela svergognata e prostrata?
temi di speranza di dileguano
scritti sul mormorare sfuggente della pioggia
qual gola inferocita vi trovaste
dell’antico amico e fratello Po
bergantino, Papozze, Polesine Camerini,
porto Tolle, Frassinelle?
là dove i paesi sciorinavano
fruscii inconfondibili di favole
sogghigna or il fantasma inscalfibile
d’inestirpabile desolazione.
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