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Utente eliminato
Pubblicata il 13/07/2018
Nebulose traditrici si scorgono
viaggi d’ardimentosa, prisca fierezza
più non si flette il sentimento indifeso
al vortice seducente dell’attuabile.
null’altro è ogni pensiero
ch’urticante ronzar di sassi
che a guisa di crotali s’avventan sul cuore.
ogni preghiera dissanguata è ormai
qual finestra stanca che il saluto nega
ai solleticanti baglior d’una luce complice.
non s’odono che frammenti sbiaditi di fasti
o forse lo strisciare irriverente e sadico
di serpenti di folle magniloquenza.
altro non resta forse
che tradurre in arresto le sensazioni
ch’incarcerarle io osi
nelle fenditure di preghiere inascoltate.
ispida è la seduzione della consunzione
psicanalisi urlante non vi è né mai vi sarà
che le sappia opporsi immarcescibile daga.
pasto rancido svergognato
da squittii irridenti di topi
è questo poetare imbarbarito e cancerogeno
dove eros un tempo ribollente
la resa dichiara agli schiaffi di thanatos.
eccoti, iperuranio odiato e amato
avvolto in un cappotto di serenità
che mai seduce le dita o i respiri.
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