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Pubblicata il 21/06/2018
fosse un deliquio perenne
a consumarmi la carne e l’anima impura
non ne avrei timore

ciò di cui temo in modo atavico
È da ricercare nell’ancipite
delle mie nude finzioni.

umano nella debolezza
umano nell’inganno

umano
nel mio utopistico ricompormi
o nell’infrangermi contro un Dio vuoto.

ho bisogno dell’assenza delle cose
dell’inversione degli attimi

di cancellare le geometrie
del mio pensiero epistèmico

per poi
guardarmi e accecarmi misuratamente
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