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Pubblicata il 21/06/2018
trapassavano in ronzii
parabole di stelle
e quel che restava
era solo passaggio amaro
di trigonometrie [contrappunte]
da pi-greci ultravioletti ●

alle porte di Vulci ammirammo
sotto la volta tèrsa
inviluppi d'ocra
e graffi di muro
per i tanti carri in sosta
sotto tegole di coccio ●
ma sull'onda stridula
tra cembali e siringhe
più non ricordammo
le cifre di rito
per risorgere all'alba ●
mentre i nostri brevi aliti
danzavano sui gibbi
dei fegati di bronzo /
nell'inferno di una città
che somiglierà/ nello scorrere /
molto a Londra /
una necropoli con tante ombre
e tanto fumo ●

poi solo tonfi di tuffi/
ed un bimbo sul Delfino ●
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Nel linguaggio dei fiori il tagete è da sempre il simbolo della divinazione. Il nome generico proviene dalla denominazione latina del dio etrusco Tages o Tagus, una divinitа minore adorata per la sua bellezza e le sue capacitа divinatorie (da www.verdiincontri.com/piante/T/Tagetes_patula.htm). [Dalla mia primaria passione: la flora.] La divinazione della divinità minore non ha portato molto lontano il suo popolo. Altri sostituti, meno divini e sicuramente minori, non ci condurranno ancora lontano per molto. Ipse dixit

il 07/07/2018 alle 18:02