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Pubblicata il 27/01/2003
In questo porto
alla sua notte
l'odore della paranza mattutina
ristagna
come il mio nulla
del te svanito

le rughe degli uomini del mare aperto
accattivano la mia anima
le donne prosperose e scure
accendono il mediterraneo

richiami della mente
immobilità torride
di macerie sfuocate

s'alza dall'asfalto
la fluida trasparenza dell'estate


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Tu lo definisci inventato, ma io lo vedo, è lì tangibile nella trasparenza dell'estate... e non è un miraggio.
Gaetano

il 27/01/2003 alle 18:59

" Per dove si salpa, capitano ?
Per un porto,
un porto chiamato illusione... "
Splendida lirica, dalla grande capacità evocativa. Ciao.
Michele

il 27/01/2003 alle 20:12

E' inventato perché è l'insieme di tanti porti, della notte e del giorno, del ricordo e del presente. Il porto, i porti, li amo molto, spesso in estate mi piace sostare e stupirmi a guardare.
Grazie t'abbraccio con affetto.

il 27/01/2003 alle 20:19

Si va di porto in porto via terra. Si guarda la ricchezza del porto, i profumi la sensualità che ogni porto ha in se. Grazie Michele per essermi venuto a trovare. T'abbraccio

il 27/01/2003 alle 20:25

Da buon pirata amante del mare e dei porti non potevano non affascinarmi le immagini da te descritte.
Poi il porto di notte ha un incanto tutto suo in cui gli odori si mescolano alle brezze eterne di amori passati e presenti.
Incantado!!!
;-)
M?

il 27/01/2003 alle 21:42

Un porto, un'attesa. Una lunga attesa dove necessita che debba "passare la nottata", alla Eduardo!
Visi e colori da "verista"; ma è come se tutto ti scivolasse accanto.
Molto bella; brava. 5 doverosissimo
Er

il 27/01/2003 alle 22:16

L'ho scritta per la nostalgia dei porti, ricchezza d'anime viandanti, odori destabilizzanti, solo ricordati e appiccicati l'un l'altro come un puzzle dai pezzi mancanti.
Grazie Bando un caro abbraccio anche a te

il 28/01/2003 alle 20:16

Affinità del sentire, capire senza svelare.
T'abbraccio Marc

il 28/01/2003 alle 20:19

E tutto m'è scivolato accanto, anzi sopra, sopra la pelle come tutte le cose immaginate o forse ricordate, ma mentre scivolano i pori le assorbono ed entrano nel circuito velenoso della nostalgia.
Un bacio Er

il 28/01/2003 alle 20:22