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Pubblicata il 20/05/2018
c'è chi scola l'ultima bottiglia
e barcamenandosi la poggia nella feritoia di un muro
poi con una sigaretta si fa una stella a uso e consumo
la interroga,la consuma, la ravviva con pensieri malsani
e se non risponde la getta al diniego di una scarpa

la volpe studia come scansarsi dalle macchine
e a volte legge un libro sbagliato
e i copertoni la stipano al domani dei corvi
o l'appendono al naso pinzato di un netturbino

sputano fumo le prostitute all'omelia dei sensi
troppi amori morenti spergiurano ravvedimenti
e i tacchi a spillo confermano che tutto è precario
mentre il compenso è a umore di luna
coperta e scoperta dietro veli di nuvole
a volte stracciate da sbuffi d'attesa
e vento mosso da schiaffi mimati
o da gonne al saluto di idilli

stridii di freni redarguiscono motori assetati
stanchi di portare a spasso sogni
che in certe teste non ci vogliono stare
troppe vuote non hanno appigli al concreto

diamanti in cerca di cuori con palpiti al bello
sono occhi di gatti,brillanti s'incrociano
al rimando breve di furti d'amplessi
e miagolii frustanti irritano cani randagi
e ricordi di vecchi restii al presente
percepiti condanna del tempo sciupato

la notte è il dorso del giorno
e ognuno a sparlare,pugnalare alle spalle
per poi smentire tutto all'abbraccio dell'alba
oppure solo a dire non ho testimoni ma non c'ero
sono senza colpe alla luce del sole

fiaccole senza padroni, i lampioni
in onore di anime vaganti che hanno perso la pace
in proteste a esser recluse tra quattro mura
ove il soffitto coperchio a ogni volo di fantasia
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da: Soste Precarie
www.santhers.com
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