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Utente eliminato
Pubblicata il 17/04/2018
Fiera e ispessita la criniera reca,
e il mantello infuocato a guisa di gaudente onirico intarsio,
lieve con zoccoli fedel s’invola
nel vento a ricamare la sua via;
corri baio corri, la curva t’attende,
o d’una nuova inconsueta prateria l’abbraccio
ogni corsa inventarsi sa poesia
un po’ futuro fors’anco un po’ nostalgia.
il cavallo va, il cavallo va,
dal suo regal manto carezzato
a profanar l’arcano della velocità.
il cavallo va, il cavallo va,
vertigine d’azzurro e di battiti di cuore,
e il poderoso nitrir
custodire sa ‘l suo amore.
il cavallo va, va,
trotti e galoppi nel fango ben scolpiti,
e nello sguardo lo scintillio d’ancestral regalità,
altro governo ammettere no vuole,
che il suo incedere maestoso e regolare,
correndo fili d’erba bacia,
e lo scorrere indiavolato del tempo
lui sol svergognerà. .
più sul suo pel non scorgi,
schegge di finitudine,
ma sol estasiati frammenti di vittorie,
e una docilità che Cronos mai via lava ,
quel saper decifrare dell’uomo
il bene e gli inganni,
il cavallo va, il cavallo va,
morbido e leggiadro amoreggia con il sole,
sfreccia immacolato tra i sussurri delle viole,
il cavallo va, va
e nel suo intangibil manto
sempre scorgerai lettere di parole e verità.
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profonda e.....meditativa Gabriela.

il 17/04/2018 alle 17:10