Vieni da me, la cuoca del tuo cuore,
abbi fiducia, lasciati servire.
oggi sei il pasto. E forse anche il cliente.
ti adagio sopra il mio banco di marmo
ti tasto, saggio e assaggio ogni pezzetto
per esser certa che tu sia genuino
e ancora fresco, come sembrerebbe.
ti ungo bene e a lungo ti flagello
con rametti di alloro e rosmarino.
ti lardello con fiori e aromi e salse,
ovunque, dove posso, con rigore.
quando ti sento bello marinato,
con lunghe lingue di fuoco ti cucino,
al punto giusto, che si veda il sangue,
quel rosa intenso che tanto mi piace.
in tavola, signore. Porto il vino.
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