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Utente eliminato
Pubblicata il 09/04/2018
Straniati,
nell'oscuro assioma
dell'autunno interiore

Silenzi incolmabili
ci accerchiano
come luridi avvoltoi

Nausee notturne,
vertigini diurne,
eclissi diuturne

Cerchiamo
una tregua
nella stagione
delle ombre
sdoppiate

Ancora
una veglia infinita
poi l'alba ci ferisce
di una ferita
definitiva

E capisco
che stiamo
svaporando
al transito
di un futuro,
forse già visto
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Un piacere sempre leggerti... Ciao Ric ;)

il 10/04/2018 alle 00:14

Interessante, Virgin, l'uso che fai delle prima persona plurale, nel coniugare questo panico nuovo, implica che alfine ti riconosci in un comune sentire che non è meno duro o meno diuturno, però, e c'e' sempre un però in questi casi, lasci che la comprensione sia unica e singolare, così come lo svaporare, come direbbe Faber, quando si muore, si muore soli.... leggerti è meglio anziché no.

il 10/04/2018 alle 06:05

hai condensato in poche parole diversi concetti, e mi è piaciuta

il 10/04/2018 alle 09:37