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Pubblicata il 26/03/2018
vita danno allo scorrer tuo
verso Linarol e al Ponte
della Becca dove il Po
t’abbraccia o Ticino fiume
della giovinezza mia dei passi
di Novena e del Gottardo
le sorgenti due: acque sorgive
fresche che in quel d’Airolo
mistura e forza per il cammin
tuo lungo trovan per correr
verso una profonda valle
e qui nell’erta che per lì
si parte dalla destra riva
del manier ti salutan di
stalvedro longobardo
i resti stirpe guerriera che
più alta e regal sede troverà
molto lontan e in più tua
bassa giù riva, ecco di slancio
il baciar tuo dei Tri Bofitt
la Bergonza triturrita antica
e da qui più in giù dove nasce
il Lago Maggiore il figlio tuo
pronto a l’addio dar alla tua
elvezia patria, qui nel lacustre
specchio ad onorar qui nascosto
il corso tuo di Brissago punteggiano
gli scogli e le isole ai Borromeo
care per non dir di quelle perle
che adornano le rivierasche rive
del tuo Canton svizzero Locarno
e le piemontesi Verbania Stresa
Intra Pallanza Cannobio Lesa
Belgirate e Arona infin dove s’erge
dall’alto di San Carlone il bronzeo
monumento e le lombarde Luino
e quella Angera dove di Giovanni
visconti sta ferma la sua turrita
rocca, Sesto Calende dove il lago
muore e tu la corsa tua riprendi
qui in Golasecca che dissepolte
parlano tracce di antiche primitive
genti e poi ecco alla vista s’apron
ad unir le rive tue di Galliate il ponte
e quello di Trecate in San Martino
qui come ben cantò il noto Don Lisander,
le sponde tue varcò a contrastar
quello asburgico imperiale l’alleato
esercito franco-piemontese, non lontan
poco da qui tu lieto sorridi alla città
Ducale bella dalla piazza grande
e del Bramante l’austera alta torre
e qui ricordar giova tu lo vedesti
un tempo Cornelio Scipion il console
romano da Annibale il punico
dall’odio più punico guerriero
assai grave subì sconfitta e onta,
da qui poi riecco il rapido correr tuo
all’abbiatense piana e dal terrazzo
alto che alla vision tua dolce porta
solitaria s’erge di Morimondo l’Abbazzia,
ecco Besate dei Conti da Besate
un tempo porto fluvial tuo tappa
particolar sulla Strada dei Mercati,
motta Visconti che qui un tempo
l’acque azzurre tue e i boschi verdi
mise in rime Ada da Lodi la vergine
giovane ribelle, qui un tempo tra
delle tue mughettose bianche rive
la vita lor grama spesero i giunchi
a tagliar di mio padre Carlo i nonni
e forse ancor tu come un tempo
vedi fisse ferme nell’acqua quelle
lor povere stanche e consunte membra,
bereguardo dal Castello
delle barche il ponte antico che
ancor alle tue piene regge, Torre
d’Isola che dall’alto torrazzo
il tuo veloce scorrer verso Pavia
vede sì la regal Papia longobarda
e colonia un tempo la roman
ticinum pur la Pamphica sosta
agognata del francigeno sentiero,
or come all’inizio di questa ode
dissi a Linarol stanco qui ti vedo
e della Becca il Ponte qui il Po
t’abbraccia e tu qui caro Ticino
mio in quell’abbraccio muori!
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In un percorso di storia e di luoghi ci conduci, Rusticus, ai quali aggiungo due nomi pieni di richiami e suggestioni, il Pan perduto, e Tornavento, luoghi in cui sorge artatamente il Villoresi, canale che alimenta un dedalo di rogge e di rii che hanno accompagnato la mi infanzia in quel bacino che l'opera dell'uomo ha reso fertile.. Grazie per questa tua lirica .

il 27/03/2018 alle 06:22

bravo :-)

il 27/03/2018 alle 11:28