C'è un che di archetipico in questa novella, se non proprio così, di tribale. Il soggetto che si manifesta e scompare lo vedo uscire ed eclissarsi, dopo il rito, in una foresta pluviale. E la gonna che danza le movenze di danze lontano mille miglia tra loro: la Polinesia, il mondo arabo, le danze africane e afroamericane (Cuba, Brasile) tutte con un coacervo di significati in primis quello dell'invito all'accoppiamento. Un che di sacrale. Anche i doni richiamano mondi primigeni: perle pescate in apnea dopo una barriera corallina di un isola vulcanica hawaiana e giacinti stordenti. Un piccolo capolavoro descrittivo ed evocativo.
questo vuol dire andare direttamente all'essenza delle cose, senza tante parole....bella