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Pubblicata il 18/03/2018
Ti ho vista in sogno
insieme alla tua casa
passavo per quelle stanze
senza vederti
ma tu c'eri

tutto era pulito, nitido
pieno di te
ricordo, organizzavi sempre lo spazio
per far correr bene la follia

io vivo invece ammucchiando
mi piace non risolver nulla, lo sai
la polvere, nel tempo
mostra sempre una nuova luce

stamattina una pioggia a sbarre
chiude l'orizzonte
devo chiudere gli occhi
andarmene, qui o altrove
c'è sempre un altro mondo
trasfigurato, pieno di noi
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Bellissimi questi ossimori di vuoto-pieno, di organizzazione per far andare la follia, di disordine per nuove prospettive. Mi sovviene un po' Pesssoa in qualcuno dei suoi eteronomi o in se stesso. Apprezzata veramente anche per un'emozione smossa.

il 18/03/2018 alle 17:18

ah Pessoa, spero sia un pò entrato in me...grazie Mariano

il 18/03/2018 alle 23:11

grazie Algor, ma io che sono su PH da un pò d'anni ti dico che questo sito è come l'araba fenice, risorge sempre quando meno te lo aspetti...grazie ancora

il 18/03/2018 alle 23:13

Intensi, questi versi, Arturo, di una separazione che pare non abbia misericordia e deve ricorrere ad un altrove , trasfigurandolo per usare di nuovo il pronome dell'unione. .Un plauso alla tua scrittura precisa ed affilata come deve esserlo per affidare a questa lettera questo Tanto.

il 19/03/2018 alle 05:59

grazie Sergio, i tuoi commenti per chi scrive sono illuminanti, e non tanto per i complimenti ma per i lampi che regali....

il 19/03/2018 alle 16:12

Nella profondita' e intensita' delle parole un applauso per te clap clap clap

il 20/03/2018 alle 12:57

grazie Paolocci, gentilissimo

il 26/03/2018 alle 08:50

sei tra i più attenti qui, e quello che dici Far mi fa davvero piacere...tanti auguri

il 31/03/2018 alle 09:55