PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 23/01/2003
Dilaga e invade
la luce
di fitte s'espande
Tutto nel segreto
nella fresca calma
del movimento
immortale
( Il tuo volto
Le labbra spegnersi
Il vespero
gioca sulle guance
scarlatte )
Nel silenzio
estatico
cedimento
Steli danzanti
d'un'improbabile
primavera
boreale
L'aroma
Vapore e miscela
di chiazze
dove il sole è liquido
su aghi pinei
dispersi
Smarrito
volo libero
( Una madre
culla il suo bimbo )
Si stacca
il bianco
nella voce eterna
del vento
e della carezza
d'erba e girasole
sul corpo
( Una madre
piange
di ferita aperta
incolmabile
insaziabile
profonda
d'urlo del mare )
Migra l'essenza
su fianchi nubescenti
Nella pioggia serale
siderea
siamo soli
sotto il cielo.

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Quadro statico nel trascendente, in movimento nell'immanente, colto però in un flash nel suo divenire, fissandone la sua essenza,
in versi essenziali e precisi, connotativi di varie situazioni/persone.
Affascinante...!
Un caro saluto
Axel

il 23/01/2003 alle 21:15

ciaoo blu era da un pò che non ti si sentiva
molto belle le tue nuvole nomadi nomadi come noi come il nostro animo come la nostra vita
un bacio MG:)

il 23/01/2003 alle 22:09

Grazie...
alla fine torno sempre con lo sguardo verso il cielo...
sempre il cielo.
Sta diventando un tema ricorrente nel mio scrivere:
apre ogni volta sensazioni diverse e nuove.
Mi affascina.
Sempre uguale, fermo e mosso.
Fresco. Eterno.

il 23/01/2003 alle 22:42

Grazie Mary...
Un bacio anche a te.

il 23/01/2003 alle 22:44

Sempre eccellente lo spunto della nuvola per associarvi l'occhio che lassù si rivolge e perlustra nel metafisico e nel "movimento" le colorazioni che l'anima suggerisce. Non è solotanto un fatto di magia dell'osservazione, mi pare, è soprattutto stilizzare in immagini immediate e limpide le emozioni e le riflessioni su un variegato spettro di sensazioni personalissime. Al di là delle immagini soltanto intuibili (non ne cerco in fondo un'interpretazione "fisica") e comunque rese con bellissimo senso lirico, colgo una proiezione del sè immerso e vavigante, emblematicamente, "sotto il cielo" come tu dici nel verso finale, e nella dimensione esistenzialmente solitaria dell'essere, serena e consapevole di questo "valore" per la propria introspezione, ma non escludente certo la condivisione in spirito con l'altro. Insomma Blue, ti libri "da fermo" e sai trasmetterlo...portandoci un poco in levitanti abbandoni, piacevolissimi e intensi.
Mi piace molto amico!
Un caro saluto.
Max

il 24/01/2003 alle 11:38

Ehi Max :-)
Grazie per il commento, molto bello...
e soprattutto per il segno di presenza.
Un carissimo abbraccio

il 24/01/2003 alle 22:38