Se ora riesco a trattenerti, io scaccio la paura
di ricordare l’eco del muto urlo inumano
dell’anima che cerca l’ultima via di fuga.
se adesso
ti trattengo,
posso forse
sperare
di superare
il buio
e riavere
la grazia
delle mani
ingemmate,
materne
sopra i fiori
e le cose
del mondo.
l’allegria
consueta
dei tuoi occhi
ritorna
intatta
e risplende.
la gioia
del tuo passo
apre
come una volta
l’aria azzurra
e calda
della luce
del mondo.
e ti trasmuti,
raggio
tra mille raggi.
piangere finalmente lacrime consolate.
riannodare ogni filo, ritrovare le strade.
ricacciare l’assenza nei domini del nulla.
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