Le mie messi non scaldano
al sole di Supernova
e l'esito degli affetti si svuota
nei meandri di galassie nane.
La loro luce si attenua
da più di cento giorni
e da seicento più non pulsa
perchè il nucleo del cuore
non è guari simile
ad "iptf14hls", la balorda stella,
che sussistette più di una volta
all'implacabile contrazione
e silente s'inzombò
nel sonnecchio degli eoni.
I pesi specifici del mio animo
deformano quelle distanze
che dall'io portano lontano
ed ancora mi fumettano
circonflessi nello stanzino
frammenti di antica storia
riemergenti dagli orditi,
come le cinque ochette
che mio padre carezzò ad olio
dopo il lampo ad Alamogordo,
prima delle acide piogge
nel deserto del Sinkiang.