Quattro capoversi, Rosi, quattro scenari complementari ma distinti in una unicità che li accomuna e li colloca. IL tuo scrivere denso, mi pare di avertelo già detto è esigente, non permette una lettura sola e affrettata, è necessario dedicarvisi, soffermarsi su termini e forma, allorché il quadro del tuo dire si completi allo sguardo della percezione. la costante è che non è mai tempo impiegato vanamente.
Papà è spirato alle 9.30 del 20 febbraio! La perdita del proprio padre lascia inariditi e questi pochi versi è tutto quel che riesco a scrivere! Grazie della sua lettura e della riflessione condivisa!
...Cara Rosi, ottima composizione per un triste tema...ma, scusa se io ti faccio i complimenti per avermi fatto scoprire quell' accezione (che io misero tra i mortali non oso riscrivere)...; il sentiero della Conoscenza è sempre più profondo ed emozionante...è infinito...
Il dolore esige silenzio e nulla può lenirlo... non so nemmeno perché abbia reso pubblico il mio dolore forse perché anche un naufrago che sta per affogare ha bisogno di credere nella speranza prima di concedersi sereno alla disperazione. La verità è che dal dolore bisogna farsi attraversare e rinascere a nuova consapevolezza come Sergio ha ben colto ma accettando il rischio di perdersi e di non riconoscersi più...non è la mancanza a fare la differenza o meglio non solo ma l'aver capito il vero senso della vita o meglio il non senso della vita... siamo così ben poca cosa che abbiamo bisogno di tenerci per mano per credere d'essere! Un caro saluto a voi e grazie!