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Utente eliminato
Pubblicata il 23/02/2018
Non ti racconterò, mio amore,
l’essenza noumenica del mondo.
sorvolerò leggera
sulla sua trascendenza,
o immanenza,
né più mi impunterò
a chiederti se sia in re,
o ante o post rem
o altrove.
(Eppure mi appassionano
l’Essere e le sue leggi)
oggi, e forse per sempre,
contemplerò soltanto
le lunette chiare
delle tue unghie,
le linee fantasiose
del tuo palmo sinistro,
i riflessi, dorati appena,
dei tuoi polsi biondi,
il disegno delle tue dita
che non portano anelli.
nelle tue mani, infatti,
c’è solo una bandiera
ben piantata nel centro
da me, che ti ho scoperto,
pianeta all’orbita sfuggito,
nel caos di questo cosmo
disordinato e stanco,
e qui io rimarrò
stando così le cose,
ottimamente.
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4,9/5 meriti (7 voti)

bella, bravissima

il 23/02/2018 alle 11:12

Tanta roba, per dirla in giovanilesco, in questi versi, che fino alle parentesi, m'hanno mostrato uno stile finora zittito da quell'altro che dopo le parentesi ha ripreso possesso. Tralascio il contenuto perché ora m'affascina la forma..

il 23/02/2018 alle 14:07

Ecco, porco mondo, se al liceo invece di sfrondare Platone o pensare alle monadi mi fossi battuto per delle unghie, per dei polsi, per delle cosce con gli hot-pants….beh, sarebbe stata tutta un'altra storia. Mi si è presentata trent'anni dopo ma era tardi. Sed transeat: hic manebimus optime! La chiusura conduce ad una condizione di conforto unico dopo la rinuncia ai massimi sistemi che, comunque, sovrintendono.

il 23/02/2018 alle 19:24

Un commento verboso sarebbe prolisso ed inutile. I tuoi versi cantano da soli. Eccellente.

il 24/02/2018 alle 14:28

E invece è metafisica e bella ;)

il 26/02/2018 alle 19:57

Non solo grazia ma anche intendimento e forza interiore che rende unico il pianeta poetico di tua competenza

il 20/03/2018 alle 21:28