se i fianchi impareranno
l’ampia onda incessante
del tuo mare fecondo,
e se la voce avrà
suoni di sale e miele
e pungerà il suo corpo
perché vibri con me,
se le mie labbra vinte
come conchiglie iridate
si schiuderanno al sole,
e le gambe, sapienti,
intrecceranno scaltre
le danze straordinarie
degli abissi marini,
ti porterò, Signora,
papaveri, mirto e rose,
perché voglio rifulgere
finché vita governa.
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