Ogni giorno vedo cadere
la mia fragilità di uomo,
e ne raccolgo i cocci taglienti
come lame sospiranti.
quanto sangue versato dall’odio
mi circonda nel suo silenzio avvelenato,
e ammutolisce il fragore delle bombe
quando ha parlare è il dolore.
come vorrei gettare acqua sulle guerre,
evitare che la più elementare
dignità umana si carbonizzi,
divenendo cenere che piove
dal cielo piegato dal lutto.