PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 16/01/2018
morde dentro la bestia nera
braccata nei vicoli stretti
del mio destino
lo sento come uno stiletto
il pugno pieno di rabbia
nel cuore ficcato stretto
mentre alza la cresta il mio orgoglio
verso l'angelo maligno
che lo sfida al volo

perduto ormai
è ogni orizzonte..

resta soltanto il ricordo lontano
dei giorni acerbi quando al cielo
tu mi sollevavi forte

ricordi? Canticchiavi al mattino
e tra la barba insaponata
intravedevo il tuo sorriso

bellissimo per me...

tu eri un'aquila
un corsaro
il re del mondo...

padre che mi hai lasciata
sola ad attraversare
questo mare e le sue burrasche
dal rimpianto spezzata in due
come l'albero maestro
di una nave alla deriva

non andar via senza parlarmi
guardami!..

all'alba
nel travaglio di un nuovo domani
tra l'infinito delle stelle immote
abbracciati ad una preghiera

ritroveremo il nostro amore
per sconfiggere la bestia nera
della nostra antica ostilità
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Mi sovviene 'Samarcanda' di Vecchioni che parla della scomparsa del padre e di un cavallo e di una nera signora. La leggenda che la sottende è complicata si rifà alla tradizione araba, parla di soldati, della sorpresa della morte di non trovare il morituro. Qui la scomparsa c'è e siamo solitari guerrieri in questa vita o marinai alle prese con tempeste. E' la Legge. Il finale potrebbe essere quasi simile: la riconciliazione o la salvazione. Sono anch'io sulla strada per Samarcanda per cui mi commuovo ma tardivamente.

il 16/01/2018 alle 19:29

adoro Vecchioni, un poeta prestato alla poesia.si, credo proprio che riconciliazione sia il passo ultimo, più importante, che ci permetta di fare pace con noi stessi, inanzitutto.

il 17/01/2018 alle 11:34

profonda e..... meditativa.....

il 03/04/2018 alle 17:29