Bambini
malinconicamente assorti
nella ragnatela di plagio
di pulsanti dai mille colori...
anime perse
nella solitudine opaca
di realtà virtuali
mondi paralleli
di menzogne
che imprigionano
cuore e mente
nella tristezza più profonda
di una gabbia a metà...
ingenuità violentata
dall’onnipotenza
del tutto e del niente...
automi di carne
che si scontrano
contro il muro
dell’ovvietà più ovvia...
chiudete gli occhi
cherubini impoveriti
e sognate
quell’aquilone di carta pesta
che leggiadro
si trastulla
nel solletico profetico
di quell’Eolo sbarazzino...
e vedrete quanto sarà bello
rincorrere
la vostra fanciullezza
a piedi nudi
in quel verde prato
di margherite spontanee...
e voi
schiavi del vano
vi risveglierete
finalmente liberi..
di esistere!