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Pubblicata il 15/12/2017
La notte offre note cupe
a chi ascolta il suo richiamo,
tra soffi di silenzio,
un vento si alza
seguendo passi inquieti
bocche vampiriche
affamate di vita
e fantasmi senza tempo
si avventurano per i vicoli
i sognatori romantici
hanno smarrito
le loro dolci visioni
l'incubo è alle porte
le voci non sono più angeliche
si ode il fermento
dei lamenti spettrali
i dannati chiamano
dai loro inferni nascosti
i cani latrano e ululano come lupi
le ombre si accorpano sui muri
le angosce hanno le forme
di titanici mostri
la luna pallida dietro le nubi
finge di non vedere
il delitto di un altro cuore ucciso
la solitudine miete le sue vittime
nelle tenebre dell'amore negato.
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La notte, un buio di chi dimentica la bellezza del chiaro e del bello. Forse il poeta pensa a quei vicoli da serenate alla luna, di nascondigli per amanti timorosi ma ancora puri; pochi angeli e molti spettri, da stringere il cuore. Oggi, solitudine e amore negato ecco il canto gemente del poeta.

il 16/12/2017 alle 12:05

Il fascino dell'oscuro credo sia più semplice da trasmettere che quello di un singulto infantile. Più che una sinfonia, ripartita secondo moduli musicali codificati, è un piccolo poema sinfonico che ricorda la tetralogia wagneriana fino al grande rogo finale. Un memento: quel rogo ha eccitato anime molto cupe. Se si tratta di introspezioni ho sbagliato mira o di pensieri senza vincoli. Me ne scuso con simpatia.

il 16/12/2017 alle 17:04

Bello veder come ognuno di noi interpreta diversamente le cose.Mi piace molto. ...grazie Ugomas e Mariano ;)

il 18/12/2017 alle 11:50