PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 24/11/2017
Sull’alba e nel tramonto
adesso c'è calma piatta
in questo mare silente
che gira lento sullo scoglio
e riavvolge le sue scaglie
come spire di lampreda.

ieri corsi al mare
con l’orologio sveglio al polso
ed un pianto per occhio,
oggi divorerò questo tempo
ed il suo spazio notturno
poi allunerò felice
nella tua brughiera
come un fiore bottinato
da api ingorde.
e ne registrerò
il cantico antico
come facevo anni fa
su quel vecchio
telefunken del '65
con le sue logore
quattro piste.
sai, credo che farò
proprio così!
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La registrazione (il ricorso ad un oggetto desueto dà a tutto un sapore, per me, molto malinconico) suppone una memoria a cui si ritorna. E quella conclusione così da 'volo basso' dona alla composizione una veridicità incontestabile. Anche nell'apparente. Il mutamento pronominale mi sbilancia un po'. Ora, il mare fonte iniziale di vita può avere l'ambivalenza di cosa o di persona. Allora il cambio di soggetto e di pronome, con il cambio di passo che rimanda alla tradizione orale, ha un senso. Sì, proprio così…credo. Un salutone

il 27/11/2017 alle 18:57

Sei molto acuto ed introspettivo. A dir la verità ero incerto sul cambio di registro pronominale, poi ha prevalso la necessità di trasgredire le consuetudini con una scelta desueta. In fin dei conti la mia è volutamente solo prosa poeticizzata.

il 28/11/2017 alle 13:21

La differenza è sottile come una carta velina. Il cambio di registro e di pronome è dei nostri più grandi narratori da Joyce dell'Ulisse' a Marques di 'Cent'anni di solitudine' allo stupendo João Guimarães Rosa di 'Grande Sertao'. Poesia prosicizzata? Leggili, non sono facili, ma sono delle malìe.

il 29/11/2017 alle 18:22