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Pubblicata il 17/11/2017
Non posso, non mi sottraggo più al divenire
ma schiaccio sul pedale
sentendo l'aria che mi sferza il viso.
io vivo, schiaccio e vado incontro
all'attimo che stava oltre
premo l'acceleratore, lo acchiappo, lo stringo
per lasciarlo e rincorrere quello che vien dopo.
nulla m'appartiene
eppure accarezzo dolcemente ciò che tocco
come un dono prestato e mantenuto
perchè vivo, ma non per sempre.
mi godo l'ebrezza della corsa
tra gli ostacoli del mio circuito.
mi perdo, mi schianto, mi ribalto
eppure corro anche se non possiedo una ferrari.
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bella ma strutturala meglio ,ciao

il 18/11/2017 alle 08:07