A te che sei la soglia
del mio cielo aperto
e ne eserciti la signoria
chi può sottrarsi
alla tua veloce corsa?
La sera stai alta
sulla retta di Orione
e ne stabilisci i confini
e sul cancello riponi
il tuo sorriso celiato
come quello di ladra
che conosce nel profondo
i serràmi dell'amore.
Quando le notti d'equinozio
depongono irriverenti
sulle tue tempie riccioline
irti cristalli d'acquamarina
e la tumida terra calza
come un sandalo
il piede tuo snello
chi può sottrarsi
alla tua veloce corsa,
chi può richiudere
i cancelli dell'amore?
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