Finalmente ti rileggo....Mi piace questa pace che accompagna ogni verso.Si,una strana pace,una sorta di specchio calmo che cela un movimento nascosto...Hai questa capacità di sondare le profondità dell'essere...bellissima :)
...Versi tremendamente in dissidio con la sospirata pace ...forse il Poeta non la ritroverà mai...; Tu non altro che il canto avrai del figlio,/ O materna mia terra; a noi prescrisse/ Il fato illacrimata sepoltura./ ; ...un abbraccio, rom.
Parola dopo parola c'è un'atmosfera in questa tua che innalza la speranza, nonostante tutto. O forse è l'auspicio che così possa essere. Per tutti. Un saluto a te Riccardo.
Tre cadenze temporali che non seguono alcun percorso ascendente o discendente e non scadono nella banalità della connotazione descrittiva che la sequenza potrebbe suggerire. Lo straniamento suggerito dall'attributo 'strana' (il significato legato strettamente al significante) attraversa i tre tempi: non vi è un andante, un allegretto, un largo et similia di una suonata. Tutto è attraversato da una perdurante dichiarata o sottesa inquietudine. E' la presenza persistente di ogni tempo individuale, sociale, storico: è la normalità o la banalità del male qualunque natura esso assuma. E' musica contemporanea, volendo, che illustra tempi e luoghi anche molto lontani da noi. Per tutta la nostra breve eternità.
Versi dal passo incerto tra molteplici desideri ed aspirazioni, ma con un traguardo certo, la pace. E qui la pace può assumere diverse significati: calma, armonia, concordia, pianificazione. Ma l’intento del poeta è anche quello di conquistarla osannandola.