I fiori di stasera
sfioriscono nel vortice
delle mille stagioni
che allora custodivano gelose
tiepidi cantucci di sole.
ed era un sole fioco,
bastante a riscaldare
solo le tarde e lente
mosche d'ottobre
che si rifugiavano dense
in rade macchie colorate,
come le spezie d'oriente
sul quel capretto cotto
nel latte di sua madre.
ed gli anziani ricordi passano
come passa una bella donna,
che ride con gli occhi
e par che dorma.
ancora stasera, ad occhi chiusi,
l'ho rivista sull’album,
era uno dei tanti ombrelli
sull’argine vuoto che scolora.