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Pubblicata il 09/11/2017
I fiori di stasera
sfioriscono nel vortice
delle mille stagioni
che allora custodivano gelose
tiepidi cantucci di sole.

ed era un sole fioco,
bastante a riscaldare
solo le tarde e lente
mosche d'ottobre
che si rifugiavano dense
in rade macchie colorate,
come le spezie d'oriente
sul quel capretto cotto
nel latte di sua madre.

ed gli anziani ricordi passano
come passa una bella donna,
che ride con gli occhi
e par che dorma.

ancora stasera, ad occhi chiusi,
l'ho rivista sull’album,
era uno dei tanti ombrelli
sull’argine vuoto che scolora.
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Elegante, semplice, calda. Una poesia che ha i toni ammalianti della stagione che decanta.

il 10/11/2017 alle 12:51

ti ringrazio, l'autunno è la stagione che preferisco

il 10/11/2017 alle 15:25

Grazie Genziana per l'attenta lettura, leggerò nei prossimi giorni le tue profondità

il 22/03/2019 alle 09:09